Basilica di San Salvatore dei Fieschi
San Salvatore dei Fieschi rappresenta uno dei borghi medievali di maggior rilievo e meglio conservati della Liguria.
Le architetture monumentali romanico - gotiche che si stagliano sulla piazza testimoniano ancora oggi il potere raggiunto da uno dei più importanti e antichi casati genovesi, discendenti dei Conti di Lavagna, signori insediati nella Liguria orientale e nel Parmense. Grazie ad oculate politiche di alleanza e matrimoniali riuscirono ad ottenere posizioni di rilievo e potere all’interno del governo della città di Genova e nel panorama politico internazionale.
Il prestigio della famiglia è evidente anche nella sua raffinata attività di committente. Oggetti preziosi, architetture monumentali e funzionali frutto di maestranze specializzate operanti a livello europeo. Segni sul territorio che veicolano un messaggio di capacità economica, potere e profonda cultura. Questo è il caso della splendida Insula di Cogorno, primigenia roccaforte del potere fliscano. Sulla piazza, nel suo armonico comporsi in una forma irregolare e in lieve declivio, si affaccia la Basilica e di fronte la chiesa di San Salvatore il Vecchio con il cosiddetto Palazzo Comitale.
La costruzione della Basilica di San Salvatore ebbe inizio nel 1252 per volere del Papa fliscano Innocenzo IV e proseguita dal nipote Ottobono, poi Adriano V, come esplicita celebrazione della famiglia gentilizia e della sua dinastia. L’evento dell’offerta è riproposta nell’affresco della lunetta del portale.
L’edificio è il risultato di almeno due fasi costruttive susseguitisi nel tempo che portarono anche alla sopraelevazione della torre nolare quadrata e di parte delle navate, rendendo più armonica la volumetria dell’insieme.
La parte superiore della facciata presenta una decorazione a fasce bianche e nere realizzata attraverso l’alternanza dell’ardesia con il più pregiato marmo bianco di Carrara. Questo tipo di soluzione architettonica è tipica dell’edilizia urbana genovese tra il XIII e XIV secolo simbolo di nobiltà e prestigio. Al centro si apre l’ampio rosone marmoreo di gusto francese, mentre gli archetti pensili incorniciano in alto il profilo della copertura. Di marmo sono anche i bassorilievi in facciata come gli Evangelisti, i capitelli del portale, le quadrifore della torre e alcuni archetti pensili. L’apparato scultoreo è nel suo complesso ispirato al repertorio iconografico medievale lombardo come grappoli d’uva, pesci, gigli, animali fantastici e l’Agnus Dei.
Impostato sul transetto svetta imponente il campanile con il suo doppio ordine di quadrifore e la cuspide ottagonale affiancata da quattro pinnacoli.
L’interno, arioso e solenne, si articola nelle tre navate, a copertura lignea, ritmate dalle due fila di colonne con capitelli sferocubici decorati che reggono archi a sesto acuto.
Nell’edificio si fondano, per la prima volta in Liguria, il sapere costruttivo e gli elementi decorativi dell’architettura genovese con quelle del gotico francese. La Basilica diviene così un modello stilistico per la cultura architettonica degli edifici ecclesiastici della Riviera di Levante.
Di fronte si trova il cosiddetto Palazzo Comitale, segno perentorio del dominio della famiglia Fieschi. Edificato probabilmente insieme alla Basilica, è una dimora signorile di carattere urbano e mercantile con la sua loggia d’ingresso, le soprastanti quadrifore ed un tessuto murario a bande orizzontali. La prima notizia certa sulla sua esistenza è un atto del 1383, nel quale l’edificio risulta di proprietà degli eredi di Egidio Fieschi. Ad est, tra XIV sec. ed inizi XV sec., fu aggiunto un fabbricato di ampliamento costruito con conci abbastanza regolari in agro di ardesia. A lato del palazzo sorge la chiesa di San Salvatore il Vecchio, probabilmente l’edificio più antico della piazza, che dopo le trasformazioni successive, si presenta, oggi, nelle sue forme barocche. Sconsacrata, è divenuta, insieme alla canonica, uno spazio polifunzionale per manifestazioni culturali, attività parrocchiali ed esposizioni.
I Fieschi riproporranno, a Genova, il modello di San Salvatore nell’attuazione del loro quartiere gentilizio, con chiesa annessa, che sorgerà in Via Lata voluto dal cardinale Luca Fieschi a celebrazione del casato.
Un momento particolarmente significativo per la conservazione della chiesa è rappresentato dai lavori di consolidamento operati sul finire dell’Ottocento sotto la direzione dell’architetto portoghese Alfredo d’Andrade.
In occasione del Giubileo 2000, nel Borgo di San Salvatore è stato attuato un piano complessivo di intervento con la riqualificazione degli spazi pubblici, configurati nella piazza e nei percorsi compresa l’Antica via Romana, con la ripresa del piano di calpestio reimpiegando i ciottoli esistenti. La Basilica e la Chiesa di San Salvatore il Vecchio sono state sottoposte ad un rigoroso restauro conservativo restituendo, così, all’intero patrimonio monumentale, nell’accezione più ampia del termine, il suo significato documentale e la valenza scenica originale. Successivamente l’acquisizione da parte del Comune di una porzione del Palazzo Comitale, le cosiddette Scuderie, ha consentito, dopo un oculato recupero degli spazi disponibili, la creazione di un polo museale. Il Centro Culturale è costituito da due ambienti principali. Il piano terra è destinato prevalentemente alla storia locale, con mostre di arte e artigianato. Il primo piano soppalcato ospita esposizioni temporanee tese a valorizzare nei vari campi dell’arte, della letteratura, della musica la storia del Borgo e della famiglia Fieschi.
Le architetture monumentali romanico - gotiche che si stagliano sulla piazza testimoniano ancora oggi il potere raggiunto da uno dei più importanti e antichi casati genovesi, discendenti dei Conti di Lavagna, signori insediati nella Liguria orientale e nel Parmense. Grazie ad oculate politiche di alleanza e matrimoniali riuscirono ad ottenere posizioni di rilievo e potere all’interno del governo della città di Genova e nel panorama politico internazionale.
Il prestigio della famiglia è evidente anche nella sua raffinata attività di committente. Oggetti preziosi, architetture monumentali e funzionali frutto di maestranze specializzate operanti a livello europeo. Segni sul territorio che veicolano un messaggio di capacità economica, potere e profonda cultura. Questo è il caso della splendida Insula di Cogorno, primigenia roccaforte del potere fliscano. Sulla piazza, nel suo armonico comporsi in una forma irregolare e in lieve declivio, si affaccia la Basilica e di fronte la chiesa di San Salvatore il Vecchio con il cosiddetto Palazzo Comitale.
La costruzione della Basilica di San Salvatore ebbe inizio nel 1252 per volere del Papa fliscano Innocenzo IV e proseguita dal nipote Ottobono, poi Adriano V, come esplicita celebrazione della famiglia gentilizia e della sua dinastia. L’evento dell’offerta è riproposta nell’affresco della lunetta del portale.
L’edificio è il risultato di almeno due fasi costruttive susseguitisi nel tempo che portarono anche alla sopraelevazione della torre nolare quadrata e di parte delle navate, rendendo più armonica la volumetria dell’insieme.
La parte superiore della facciata presenta una decorazione a fasce bianche e nere realizzata attraverso l’alternanza dell’ardesia con il più pregiato marmo bianco di Carrara. Questo tipo di soluzione architettonica è tipica dell’edilizia urbana genovese tra il XIII e XIV secolo simbolo di nobiltà e prestigio. Al centro si apre l’ampio rosone marmoreo di gusto francese, mentre gli archetti pensili incorniciano in alto il profilo della copertura. Di marmo sono anche i bassorilievi in facciata come gli Evangelisti, i capitelli del portale, le quadrifore della torre e alcuni archetti pensili. L’apparato scultoreo è nel suo complesso ispirato al repertorio iconografico medievale lombardo come grappoli d’uva, pesci, gigli, animali fantastici e l’Agnus Dei.
Impostato sul transetto svetta imponente il campanile con il suo doppio ordine di quadrifore e la cuspide ottagonale affiancata da quattro pinnacoli.
L’interno, arioso e solenne, si articola nelle tre navate, a copertura lignea, ritmate dalle due fila di colonne con capitelli sferocubici decorati che reggono archi a sesto acuto.
Nell’edificio si fondano, per la prima volta in Liguria, il sapere costruttivo e gli elementi decorativi dell’architettura genovese con quelle del gotico francese. La Basilica diviene così un modello stilistico per la cultura architettonica degli edifici ecclesiastici della Riviera di Levante.
Di fronte si trova il cosiddetto Palazzo Comitale, segno perentorio del dominio della famiglia Fieschi. Edificato probabilmente insieme alla Basilica, è una dimora signorile di carattere urbano e mercantile con la sua loggia d’ingresso, le soprastanti quadrifore ed un tessuto murario a bande orizzontali. La prima notizia certa sulla sua esistenza è un atto del 1383, nel quale l’edificio risulta di proprietà degli eredi di Egidio Fieschi. Ad est, tra XIV sec. ed inizi XV sec., fu aggiunto un fabbricato di ampliamento costruito con conci abbastanza regolari in agro di ardesia. A lato del palazzo sorge la chiesa di San Salvatore il Vecchio, probabilmente l’edificio più antico della piazza, che dopo le trasformazioni successive, si presenta, oggi, nelle sue forme barocche. Sconsacrata, è divenuta, insieme alla canonica, uno spazio polifunzionale per manifestazioni culturali, attività parrocchiali ed esposizioni.
I Fieschi riproporranno, a Genova, il modello di San Salvatore nell’attuazione del loro quartiere gentilizio, con chiesa annessa, che sorgerà in Via Lata voluto dal cardinale Luca Fieschi a celebrazione del casato.
Un momento particolarmente significativo per la conservazione della chiesa è rappresentato dai lavori di consolidamento operati sul finire dell’Ottocento sotto la direzione dell’architetto portoghese Alfredo d’Andrade.
In occasione del Giubileo 2000, nel Borgo di San Salvatore è stato attuato un piano complessivo di intervento con la riqualificazione degli spazi pubblici, configurati nella piazza e nei percorsi compresa l’Antica via Romana, con la ripresa del piano di calpestio reimpiegando i ciottoli esistenti. La Basilica e la Chiesa di San Salvatore il Vecchio sono state sottoposte ad un rigoroso restauro conservativo restituendo, così, all’intero patrimonio monumentale, nell’accezione più ampia del termine, il suo significato documentale e la valenza scenica originale. Successivamente l’acquisizione da parte del Comune di una porzione del Palazzo Comitale, le cosiddette Scuderie, ha consentito, dopo un oculato recupero degli spazi disponibili, la creazione di un polo museale. Il Centro Culturale è costituito da due ambienti principali. Il piano terra è destinato prevalentemente alla storia locale, con mostre di arte e artigianato. Il primo piano soppalcato ospita esposizioni temporanee tese a valorizzare nei vari campi dell’arte, della letteratura, della musica la storia del Borgo e della famiglia Fieschi.
Sezione della Basilica di San Salvatore dei Fieschi
Raffigurazione spaziale del nucleo medievale di San Salvatore dei Fieschi a Cogorno