Il Castello di Roccatagliata
La prima notizia certa sul Castello risale al 1173, quando a Roccatagliata è citato un castello vescovile conteso tra l’arcivescovo e Rolando Avvocato.
Nel 1259 gli Advocati vendettero il Castello alla famiglia Doria e già nel 1273 passò nelle mani dei Fieschi. Da questo momento e per i successivi duecento anni il Castello sarà conteso, a più riprese, tra le due famiglie e il Comune di Genova per il controllo di questa importante zona di transito verso la Pianura Padana attraverso il Passo del Portello.
Nel Quattrocento fu coinvolto nella guerra tra Genova e Milano, quest’ultima interessata ad uno sbocco sul mare. Conquistato, fu raso al suolo dai milanesi nel 1477.
Successivamente i Fieschi riconquistarono il territorio di Roccatagliata, ma a seguito della fallita Congiura di Gianluigi i Genovesi ne entrarono in possesso e, nel 1548, crearono la Podesteria di Neirone e Roccatagliata direttamente sotto la propria giurisdizione. Raggiunta attraverso un sentiero, la sommità del rilievo si presenta come una spianata articolata su due livelli.
Le testimonianze orali vogliono sia stata ancora coltivata in tempi relativamente recenti. Nell’area in occasione dei lavori di recupero e restauro del Castello di Roccatagliata, nell’ambito dell’Asse 4 - Azione 4.1 del POR FESR 2007 - 2013, sono state realizzate due campagne di scavo dirette dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.
Le indagini hanno portato alla luce un setto murario costituito da bozzette selezionate e in alcuni casi lavorate a spacco, lungo circa 20 m., che doveva cingere l’intera sommità del colle, interpretato come probabile traccia delle mura di cinta dell’originario Castello. Questa struttura, per i caratteri della tessitura muraria, è stata datata al XII - XIII secolo, periodo in cui il Castello viene citato per la prima volta.
Nell’area centrale è stato individuato un’ulteriore ampio vano, incassato nella roccia tagliata artificialmente, la cui pavimentazione è stata realizzata in cocciopesto, che potrebbe ritenersi una cisterna o un ambiente interrato dove compaiono anche alcune imposte di palo ricavate intagliando il manto roccioso.
Sempre nella spianata sono state rinvenute alcune tracce che documentano, sull’area indagata, un’attività di cava per lastre litiche da tetto le cosidette ciappe.
Nel corso delle indagini archeologiche sono stati recuperati frammenti di ceramiche costituiti, in prevalenza, da maiolica arcaica pisana e ligure databili tra il XIV - XV secolo che insieme alla documentazione di archivio testimoniano la vita quotidiana delle guarnigioni militari a difesa del castello.
Le ricerche sono state finalizzate anche alla realizzazione del parco storico - archeologico. Attraverso un sentiero attrezzato nel bosco che si svolge lungo i versanti del colle si raggiunge il sito archeologico.
Il percorso permette di camminare nei pressi delle aree indagate puntualmente illustrate da alcuni pannelli esplicativi opportunamente posizionati.
Nel 1259 gli Advocati vendettero il Castello alla famiglia Doria e già nel 1273 passò nelle mani dei Fieschi. Da questo momento e per i successivi duecento anni il Castello sarà conteso, a più riprese, tra le due famiglie e il Comune di Genova per il controllo di questa importante zona di transito verso la Pianura Padana attraverso il Passo del Portello.
Nel Quattrocento fu coinvolto nella guerra tra Genova e Milano, quest’ultima interessata ad uno sbocco sul mare. Conquistato, fu raso al suolo dai milanesi nel 1477.
Successivamente i Fieschi riconquistarono il territorio di Roccatagliata, ma a seguito della fallita Congiura di Gianluigi i Genovesi ne entrarono in possesso e, nel 1548, crearono la Podesteria di Neirone e Roccatagliata direttamente sotto la propria giurisdizione. Raggiunta attraverso un sentiero, la sommità del rilievo si presenta come una spianata articolata su due livelli.
Le testimonianze orali vogliono sia stata ancora coltivata in tempi relativamente recenti. Nell’area in occasione dei lavori di recupero e restauro del Castello di Roccatagliata, nell’ambito dell’Asse 4 - Azione 4.1 del POR FESR 2007 - 2013, sono state realizzate due campagne di scavo dirette dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.
Le indagini hanno portato alla luce un setto murario costituito da bozzette selezionate e in alcuni casi lavorate a spacco, lungo circa 20 m., che doveva cingere l’intera sommità del colle, interpretato come probabile traccia delle mura di cinta dell’originario Castello. Questa struttura, per i caratteri della tessitura muraria, è stata datata al XII - XIII secolo, periodo in cui il Castello viene citato per la prima volta.
Nell’area centrale è stato individuato un’ulteriore ampio vano, incassato nella roccia tagliata artificialmente, la cui pavimentazione è stata realizzata in cocciopesto, che potrebbe ritenersi una cisterna o un ambiente interrato dove compaiono anche alcune imposte di palo ricavate intagliando il manto roccioso.
Sempre nella spianata sono state rinvenute alcune tracce che documentano, sull’area indagata, un’attività di cava per lastre litiche da tetto le cosidette ciappe.
Nel corso delle indagini archeologiche sono stati recuperati frammenti di ceramiche costituiti, in prevalenza, da maiolica arcaica pisana e ligure databili tra il XIV - XV secolo che insieme alla documentazione di archivio testimoniano la vita quotidiana delle guarnigioni militari a difesa del castello.
Le ricerche sono state finalizzate anche alla realizzazione del parco storico - archeologico. Attraverso un sentiero attrezzato nel bosco che si svolge lungo i versanti del colle si raggiunge il sito archeologico.
Il percorso permette di camminare nei pressi delle aree indagate puntualmente illustrate da alcuni pannelli esplicativi opportunamente posizionati.
Carta tipo geometrico misurato sul luogo dall’ingegnere
A. Ronco 1775...”. Archivio di Stato di Genova
A. Ronco 1775...”. Archivio di Stato di Genova
Sulla rocca è stato creato un parco archeologico, il percorso è integrato da pannelli espositivi