Il Palazzo Spinola nel Cantone
Il Palazzo costruito probabilmente intorno al XIV sec., rappresentava il centro della giurisdizione della famiglia Spinola. L’impianto originario del castello era presumibilmente a pianta quadrangolare con torri circolari ai lati ed un ampio cortile interno. Nel 1628 fu aggiunta, nel lato ovest, una loggia a base quadrata e di tre piani con funzione di contrafforte allo scopo di fermare il collasso della struttura verso il greto del fiume.
Con la fine dei Feudi Imperiali il palazzo perse la sua funzione e nel 1819 fu venduto dagli ultimi eredi Spinola alle famiglie Denegri e Zuccarino che lo trasformarono in abitazioni private.
Alcuni anni fa il Comune di Isola del Cantone ne ha acquistato la porzione a sud – ovest insieme alla cosiddetta loggia.
I lavori di recupero del Palazzo sono stati finanziati con più contributi erogati dalla Provincia di Genova, dalla Regione Liguria e dal Comune stesso. Sono stati lunghi e impegnativi, dovendo affrontare i problemi strutturali che già si erano manifestati quasi 400 anni fa.
Il restauro ha consentito la messa in sicurezza delle strutture attraverso interventi di consolidamento delle murature, delle fondazioni e delle cerchiature interne, nonché l’inserimento di una copertura a capriata costituita da travi lignei e tiranti in acciaio, che garantiscono una corretta distribuzione delle sollecitazioni, nel rispetto dell’impianto originale. Con il progetto Terre di Castelli (POR FESR Liguria 2007-2013 azione 4.1) e grazie ad un accordo tra il Comune di Savignone e Isola del Cantone è stato possibile trasferire all’interno di questo prestigioso edificio il Museo Archeologico Alta Valle Scrivia, costituto negli anni Ottanta per volere del Centro Studi storici per l’Alta Valle Scrivia.
Il museo raccoglie e rende fruibile al pubblico il materiale archeologico proveniente da tutto il territorio. Il nuovo percorso espositivo, realizzato in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, si articola su due piani e propone un ideale viaggio sospeso tra presente e passato, attraverso non solo i reperti venuti alla luce in decenni di ricerche archeologiche o consegnati da privati, ma anche suggestioni visive e ricostruzioni che permettono un’immediata comprensione.
Dal primo piano si risale al secondo ripercorrendo, dal Neolitico fino alla grande epopea feudale, le tappe della storia della Valle Scrivia, da sempre naturale via di comunicazione tra la pianura padana e il mare. La fase di progettazione del nuovo percorso è stata l’occasione di revisione e selezione dei materiali destinati all’esposizione, alcuni dei quali, provenienti da ricerche recenti e fino ad oggi mai esposti al pubblico.
Il progetto di sviluppo mira a far sì che il Museo Archeologico diventi un polo di comunicazione culturale in grado di incentivare una corretta fruizione dei beni archeologici locali, al tempo stesso veicolo di conoscenza, ma anche di promozione turistica, e punto di partenza per la scoperta e conoscenza del territorio della Valle Scrivia. Il Museo vuole, poi, essere un luogo della memoria capace di raccontare in maniera chiara e stimolante, di incuriosire e coinvolgere emotivamente, aperto al vasto pubblico e soprattutto in dialogo con le scuole.
Con la fine dei Feudi Imperiali il palazzo perse la sua funzione e nel 1819 fu venduto dagli ultimi eredi Spinola alle famiglie Denegri e Zuccarino che lo trasformarono in abitazioni private.
Alcuni anni fa il Comune di Isola del Cantone ne ha acquistato la porzione a sud – ovest insieme alla cosiddetta loggia.
I lavori di recupero del Palazzo sono stati finanziati con più contributi erogati dalla Provincia di Genova, dalla Regione Liguria e dal Comune stesso. Sono stati lunghi e impegnativi, dovendo affrontare i problemi strutturali che già si erano manifestati quasi 400 anni fa.
Il restauro ha consentito la messa in sicurezza delle strutture attraverso interventi di consolidamento delle murature, delle fondazioni e delle cerchiature interne, nonché l’inserimento di una copertura a capriata costituita da travi lignei e tiranti in acciaio, che garantiscono una corretta distribuzione delle sollecitazioni, nel rispetto dell’impianto originale. Con il progetto Terre di Castelli (POR FESR Liguria 2007-2013 azione 4.1) e grazie ad un accordo tra il Comune di Savignone e Isola del Cantone è stato possibile trasferire all’interno di questo prestigioso edificio il Museo Archeologico Alta Valle Scrivia, costituto negli anni Ottanta per volere del Centro Studi storici per l’Alta Valle Scrivia.
Il museo raccoglie e rende fruibile al pubblico il materiale archeologico proveniente da tutto il territorio. Il nuovo percorso espositivo, realizzato in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, si articola su due piani e propone un ideale viaggio sospeso tra presente e passato, attraverso non solo i reperti venuti alla luce in decenni di ricerche archeologiche o consegnati da privati, ma anche suggestioni visive e ricostruzioni che permettono un’immediata comprensione.
Dal primo piano si risale al secondo ripercorrendo, dal Neolitico fino alla grande epopea feudale, le tappe della storia della Valle Scrivia, da sempre naturale via di comunicazione tra la pianura padana e il mare. La fase di progettazione del nuovo percorso è stata l’occasione di revisione e selezione dei materiali destinati all’esposizione, alcuni dei quali, provenienti da ricerche recenti e fino ad oggi mai esposti al pubblico.
Il progetto di sviluppo mira a far sì che il Museo Archeologico diventi un polo di comunicazione culturale in grado di incentivare una corretta fruizione dei beni archeologici locali, al tempo stesso veicolo di conoscenza, ma anche di promozione turistica, e punto di partenza per la scoperta e conoscenza del territorio della Valle Scrivia. Il Museo vuole, poi, essere un luogo della memoria capace di raccontare in maniera chiara e stimolante, di incuriosire e coinvolgere emotivamente, aperto al vasto pubblico e soprattutto in dialogo con le scuole.
Il Palazzo Marchionale Spinola nel Cantone sede del Museo Archeologico Alta Valle Scrivia
Veduta di Palazzo Spinola nel Cantone e del viadotto ferroviario. G. L. Righini, 1855