Il Castello di Torriglia
Il Castello di Torriglia, insieme al complesso di Donetta, poco lontano, rappresentava un importante polo fortificato a controllo delle vie di transito che conducevano dal ricco porto di Genova e della riviera di levante ai mercati della Pianura Padana.
Fu costruito probabilmente intorno all’inizio del XII secolo. Le prime notizie certe, però, risalgono ad una bolla papale del 1153 che ne sancisce il passaggio dalla giurisdizione del monastero bobbiese di San Colombano a quello di San Marziano di Tortona.
Nel 1180 diviene proprietà della famiglia Malaspina, che appalterà la riscossione dei pedaggi sulle strade per Torriglia ad alcune famiglie mercantili genovesi come gli Embriaci, i Vento e i della Volta.
Nel 1252, fu acquistato da Niccolò Fieschi, conte di Lavagna, insieme ad altri terreni e castelli in Lunigiana e nella Riviera di Levante. Proprio la famiglia Fieschi realizzò i primi lavori di ampliamento del castello tra cui ad esempio la costruzione di una seconda torre verso sud e le mura di cinta.
Assediato ben due volte, nel 1430 cadde nelle mani delle truppe di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, interessato ad aprirsi, così, una via per il controllo del porto di Genova.
Con la fine del dominio degli Sforza, i Fieschi ritornarono proprietari del castello fino al 1547, anno della fallita congiura, che segnerà la fine del casato. Da questo momento Torriglia, come altri castelli fliscani, passerà nelle mani dei Doria.
Con la fine dei Feudi Imperiali il castello verrà abbandonato, saccheggiato degli arredi e delle suppellettili ed in parte distrutto.
Il castello di Torriglia è il risultato di secoli di trasformazioni e ampliamenti. Tracce della fase medievale più antica, sono ancora visibili nel basamento della torre nord, caratterizzata da blocchi lapidei di grossa pezzatura, squadrati e lavorati in loco da maestranze esperte nell’uso dello scalpello.
Nel 1570 Gian Andrea Doria fece eseguire opere di ammodernamento e nuovi interventi di fortificazione per adattare le difese del castello all’evoluzione delle armi da fuoco.
I disegni risalenti al 1731, recentemente ritrovati presso l’Archivio del Palazzo Doria Pamphily di Roma, rappresentano in modo quasi fotografico il castello nel suo periodo di massimo splendore. Al piano terra vi erano le stalle, i magazzini e una grande e attrezzata zecca dove venivano coniate le monete.
Ai piani superiori vi era la vera e proprio zona residenziale con la sala grande, l’archivio, una cappella e le camere. Un cortile interno e un’ area porticata dividevano la dimora residenziale signorile da alcuni magazzini e dalla torre che, nei suoi quattro piani, ospitava le prigioni.
Il progetto di recupero del castello di Torriglia ha avuto inizio negli anni ‘80 del secolo scorso con l’acquisto da parte del Comune della struttura castellana e del parco circostante.
Con l’intervento operato attraverso i fondi erogati dal Ministero dei Beni Culturali, oltre a proseguire nel consolidamento delle strutture murarie si è realizzato un percorso, in carpenteria metallica leggera, che consente la piena fruizione del rudere. Tale intervento è stato completato con i contributi del programma FESR 2007 - 2013 conseguendo il consolidamento definitivo dei tessuti murari e la creazione di un percorso di visita attrezzato anche con alcuni pannelli esplicativi.
Fu costruito probabilmente intorno all’inizio del XII secolo. Le prime notizie certe, però, risalgono ad una bolla papale del 1153 che ne sancisce il passaggio dalla giurisdizione del monastero bobbiese di San Colombano a quello di San Marziano di Tortona.
Nel 1180 diviene proprietà della famiglia Malaspina, che appalterà la riscossione dei pedaggi sulle strade per Torriglia ad alcune famiglie mercantili genovesi come gli Embriaci, i Vento e i della Volta.
Nel 1252, fu acquistato da Niccolò Fieschi, conte di Lavagna, insieme ad altri terreni e castelli in Lunigiana e nella Riviera di Levante. Proprio la famiglia Fieschi realizzò i primi lavori di ampliamento del castello tra cui ad esempio la costruzione di una seconda torre verso sud e le mura di cinta.
Assediato ben due volte, nel 1430 cadde nelle mani delle truppe di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, interessato ad aprirsi, così, una via per il controllo del porto di Genova.
Con la fine del dominio degli Sforza, i Fieschi ritornarono proprietari del castello fino al 1547, anno della fallita congiura, che segnerà la fine del casato. Da questo momento Torriglia, come altri castelli fliscani, passerà nelle mani dei Doria.
Con la fine dei Feudi Imperiali il castello verrà abbandonato, saccheggiato degli arredi e delle suppellettili ed in parte distrutto.
Il castello di Torriglia è il risultato di secoli di trasformazioni e ampliamenti. Tracce della fase medievale più antica, sono ancora visibili nel basamento della torre nord, caratterizzata da blocchi lapidei di grossa pezzatura, squadrati e lavorati in loco da maestranze esperte nell’uso dello scalpello.
Nel 1570 Gian Andrea Doria fece eseguire opere di ammodernamento e nuovi interventi di fortificazione per adattare le difese del castello all’evoluzione delle armi da fuoco.
I disegni risalenti al 1731, recentemente ritrovati presso l’Archivio del Palazzo Doria Pamphily di Roma, rappresentano in modo quasi fotografico il castello nel suo periodo di massimo splendore. Al piano terra vi erano le stalle, i magazzini e una grande e attrezzata zecca dove venivano coniate le monete.
Ai piani superiori vi era la vera e proprio zona residenziale con la sala grande, l’archivio, una cappella e le camere. Un cortile interno e un’ area porticata dividevano la dimora residenziale signorile da alcuni magazzini e dalla torre che, nei suoi quattro piani, ospitava le prigioni.
Il progetto di recupero del castello di Torriglia ha avuto inizio negli anni ‘80 del secolo scorso con l’acquisto da parte del Comune della struttura castellana e del parco circostante.
Con l’intervento operato attraverso i fondi erogati dal Ministero dei Beni Culturali, oltre a proseguire nel consolidamento delle strutture murarie si è realizzato un percorso, in carpenteria metallica leggera, che consente la piena fruizione del rudere. Tale intervento è stato completato con i contributi del programma FESR 2007 - 2013 conseguendo il consolidamento definitivo dei tessuti murari e la creazione di un percorso di visita attrezzato anche con alcuni pannelli esplicativi.
1 - TORRE CON PRIGIONI
2 - CORTILE PORTICATO
3 - GRANARO
4 - STANZA
5 - SALA GRANDE
6 - ARCHIVIO
7 - CORTILE CON CISTERNA
8 . SALOTTO
9 - CAMERE
2 - CORTILE PORTICATO
3 - GRANARO
4 - STANZA
5 - SALA GRANDE
6 - ARCHIVIO
7 - CORTILE CON CISTERNA
8 . SALOTTO
9 - CAMERE
Pianta piano primo: rielaborazione della pianta del 1731 conservata presso l’Archivio di Palazzo Doria Pamphilj di Roma.