Il Comune di Montoggio


Nella conca valliva dove alla confluenza di due torrenti, il Laccio e il Pentemina, ha origine lo Scrivia si estende l’abitato di Montoggio situato fra le pendici montuose incombenti del Monte Bano, del Monte Acuto e del Monte Moro. Il tessuto urbano si adagia nella piana alluvionale ed è contornata da lembi di prativo che si dispiegano là dove si contrae la fitta coltre boschiva di latifoglie predominante sull’intero bacino.

Fu frequentata fin dalle epoche più remote come testimoniano i ritrovamenti, in località Casalino, di schegge di selce risalenti all’età neolitica.

Nel Medioevo il suo territorio fu percorso da alcuni importanti itinerari che, attraverso la Val Bisagno, collegavano Genova con la Pianura Padana. A servizio dei viandanti che percorrevano l’antica via di Creto, intorno al XII secolo, sorse un hospitale intitolato a Santa Maria delle Tre Fontane che, in origine, doveva essere costituito da una semplice cappella ed ambienti di servizio. La sua origine, secondo la tradizione, è legata ad una avvenimento miracoloso: la guarigione di una giovane sordomuta alla quale era apparsa la Vergine Maria. Qui iniziarono a zampillare anche tre rivoli d’acqua, che diedero il nome al Santuario. La Madonna lasciò in dono una statua in legno raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù ora conservata all’interno della chiesa. Le forme dell’attuale Santuario risalgono, invece, ai lavori di ricostruzione del 1780.

Prima di giungere a Montoggio, presso la località Colletta, si intravedono tra la vegetazione i resti di un edificio che doveva rappresentare una sorta di torre di avvistamento sulla viabilità principale, in diretta comunicazione con il castello di Montoggio che dominava la collina di fronte.

Nel paese, le forme semplici del sagrato e della facciata della chiesa di San Giovanni Battista Decollato, celano l’eccezionale raffinatezza degli interni. La parrocchiale, costruita intorno alla metà del XII secolo, si presenta oggi nelle sue forme barocche dopo l’ampliamento realizzato intorno al 1692. Conserva, al suo interno, opere di Domenico Fiasella, Giovanni Andrea Carlone e Anton Maria Piola e nell’abside la splendida “Decollazione del Battista” di Orazio De Ferrari. Un’eccezionale quadreria che costituisce una rilevante testimonianza della cultura artistica genovese tra Seicento e Settecento.

Gli impianti della Cementifera Ligure sono un esempio di archeologia industrale dei primi del Novecento. Si articolavano in una batteria di quattro fornaci, due frantoi, un granulatore e diversi magazzini. In questa zona la presenza di rocce calcaree e di una folta macchia boschiva hanno determinato l’installazione, già a partire dalla fine del XVIII secolo, di fornaci per la produzione della calce come gli impianti sulla riva destra del Torrente Lacciona, caratterizzati da due alte ciminiere in mattoni.
Racchiuso da una splendida cornice naturale l’invaso del Val Noci, poco più lontano, è una piacevole meta per escursionisti e amanti della pesca sportiva. Il lago artificiale fu creato tra il 1924 e 1930, attraverso un’imponente diga alta 56 metri. Oggi rappresenta una preziosa risorsa idrica per il territorio genovese.

Panorama di Montoggio dalla collina del castello
Monte Acuto visto da Monte Moro. In basso a destra sono ancora visibili
i caratteristici terrazzamenti contadini
Località Montemoro: i terrazzamenti contadini. Anno 1978
Ponte medievale a due arcate sul torrente Bromia
Particolare del ponte Bromia
Chiesa di San Giovanni Battista Decollato
Particolare della facciata del settecentesco
Santuario di Santa Maria delle Tre Fontane
Il Santuario di Santa Maria delle Tre Fontane
Edicola costruita nel 1914 dove vi è la fonte miracolosa del
Santuario di Santa Maria delle Tre Fontane
La diga del Val Noci
Il Lago del Val Noci
Fabbrica dismessa della “Cementifera Ligure” di Montoggio
Il paese di Montoggio adagiato nella conca dominata dal Monte Bano. Al centro è visibile la collina del Castello